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Vi racconto una storia: c'era una volta un ragazzo che per poter frequentare il liceo classico era stato messo in un collegio a Mantova, si era negli anni '20 del secolo scorso, non era facile andare e venire dal suo paese alla città. Ma... era un ragazzo che avrebbe voluto fare il pittore e poi odiava il collegio con l'obbligo di indossare un'uniforme che comprendeva tra l'altro un duro colletto inamidato, per non parlare di altre assurde regole e di un vitto non certo gradevole. Così un giorno si vendette i libri e con il ricavato comprò un biglietto per Bologna, dove intendeva rivolgersi a una scuola di pittura; fu riacchiappato sul treno e riportato in collegio. Suo padre gli disse: "prima finisci gli studi, poi potrai fare quello che vorrai della tua vita" e così si rassegnò e si dedicò allo studio, lasciando la pittura solo alle vacanze estive. Purtroppo durante il suo secondo anno di Università a Pavia, suo padre morì e lui si ritrovò costretto a lavorare studiando, per poter mantenere madre e sorella che lo raggiunsero a Pavia. Ancora una volta la sua passione doveva aspettare e il tempo che le poteva dedicare era sempre molto poco. La vita gli riservò poi altri impegni, non era destino che potesse intraprendere la carriera di pittore... Finalmente negli anni '60 ebbe maggiore tempo libero e allora, che piacere dedicarsi un po' di più alla sua passione ! Questo dipinto si riferisce a quegli anni ed è ambientato vicino a Pavia, città che lui considerava la sua seconda patria, qui aveva passato gli anni della sua giovinezza, qui aveva conosciuto sua moglie. Gli rimasero una decina d'anni per poter sfogare la sua vena, li sfruttò intensamente. Questa è la storia del mio meraviglioso papà: Raoul Caracci, pittore per vocazione. Comincio oggi un album dedicato ai suoi lavori con questo olio su tela del 1968 wow papà, sei su Explore !!! Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci