Daniela Brocca's photos with the keyword: bridge
Ponte napoleonico sul Diveria a Crevola
02 Aug 2021 |
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Il territorio di Crevoladossola ha sempre avuto un grande rilievo storico perché è situato all’incrocio della Valle Divedro e della Valle Antigorio-Formazza, valli che davano accesso a importanti valichi alpini come il Sempione e il Gries.
Già un ponte romano si appoggiava con un’unica campata a tutto sesto solo sulle rocce,
mantenendo le murature fuori dall’acqua.
Il ponte sul torrente Diveria rappresentava allora l’unico punto di collegamento tra i diversi territori verso l’Europa del nord.
Il ponte di Crevola fu ricostruito nei primi anni del 1800, dopo che il 7 settembre del 1800,
Napoleone emanò l’ordine di dare inizio ai lavori per la costruzione di una strada carrozzabile, che unisse Milano a Parigi attraverso il passo del Sempione.
La strada doveva rispondere alle esigenze militari di quel tempo e permettere il passaggio delle artiglierie.
In precedenza esisteva un vecchio ponte in legno adatto al passaggio di cavalli e di piccoli carri ed era consigliabile, nei giorni piovosi o freddi, percorrerlo solo a piedi tenendo il cavallo per le briglie.
Il nuovo ponte “Napoleonico” di Crevola fu l’opera più importante e ardita, costruita in quel tempo, nel tratto Domodossola-Briga.
La sua larghezza consentiva l’incrocio di due carri nei due sensi di marcia senza particolare
difficoltà mentre una bassa spalletta proteggeva i fianchi della strada appoggiandosi a sbalzo verso l’esterno.
Il ponte supera il torrente in un tratto in cui la corrente appare molto forte e ancora oggi sono visibili i cambiamenti che esso ha subito nel tempo.
Il trasporto di massi durante le piene ha messo spesso a rischio la tenuta delle strutture.
La costruzione del ponte eseguita secondo gli ordini di Napoleone e conclusa nel 1803, come indica una lapide in beola che si trova a lato della strada, aveva le due arcate con travi di legno perché più facilmente demolibili in caso di necessità militari.
Successivamente sono state sostituite con le attuali arcate in pietra.
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The territory of Crevoladossola has always had a great historical importance because it is situated at the crossroads of the Divedro Valley and the Antigorio-Formazza Valley, valleys that gave access to important Alpine passes such as the Simplon and the Gries.
Already a Roman bridge rested with a single round span only on the rocks,
keeping the masonry out of the water.
At that time, the bridge over the Diveria river represented the only connection point between the different territories towards Northern Europe.
The bridge of Crevola was rebuilt in the early 1800s, after September 7, 1800,
Napoleon issued the order to begin work on the construction of a road that would connect Milan to Paris through the Simplon Pass.
The road had to meet the military needs of the time and allow the passage of artillery.
Previously there was an old wooden bridge suitable for the passage of horses and small wagons and it was advisable, on rainy or cold days, to cross it only on foot holding the horse by the bridle.
The new "Napoleonic" bridge of Crevola was the most important and daring work, built at that time, in the Domodossola-Briga section.
Its width allowed the crossing of two wagons in both directions without any particular difficulty, while a low parapet protected the
difficulty while a low parapet protected the sides of the road leaning outwards.
The bridge crosses the torrent in a stretch where the current is very strong and still today the changes that it has undergone over time are visible.
The transport of boulders during floods has often put at risk the tightness of the structures.
The construction of the bridge carried out according to the orders of Napoleon and completed in 1803, as indicated by a stone plaque that is located at the side of the road, had the two arches with wooden beams because they were more easily demolished in case of military needs.
Later they were replaced with the current stone arches.
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Ponticello verso il lavatoio
Ponticello sul torrente
Il Po
14 Jul 2021 |
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Antichi oggetti per la pesca di anguille
Antica Pescheria
13 Jan 2021 |
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La Vecchia Pescheria di Comacchio si affaccia sull'omonimo canale a pochi metri dal famoso ponte seicentesco Trepponti ed è sede tutt'ora del mercato ittico cittadino.
All'interno dell'edificio, lastricato in pietra, disposti su due file vi sono quattordici banchi per l'esposizione del pescato. Tra la terza e la quarta finestra nel lato Nord una piccola nicchia conserva un'immagine votiva, a sottolineare l'antico legame tra il mestiere della pesca e fede religiosa. Le barche cariche di pesce attraccavano e scaricavano la merce davanti alla pescheria arrivando direttamente dal mare poiché era possibile risalire il canale Pallotta dalle lagune costiere fino a Comacchio,
entrare in città tramite il fortificato Trepponti e scendere davanti alla pescheria, garantendo la freschezza del cibo.
La costruzione della Pescheria di Comacchio si collega direttamente al grande rinnovamento architettonico che la città conobbe con il definitivo passaggio allo Stato della Chiesa nel 1598, dopo secoli di dominio estense. Il potenziamento della rete di canali navigabili migliorò ulteriormente la principale risorsa di Comacchio, ossia la pesca delle anguille.
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The Vecchia Pescheria di Comacchio (Old Fish Market) overlooks the canal of the same name, a few metres from the famous seventeenth-century Trepponti bridge, and is still home to the town's fish market.
Inside the building, paved in stone, there are fourteen stalls in two rows for displaying the catch. Between the third and fourth window on the north side, a small niche contains a votive image, underlining the ancient link between the fishing trade and religious faith. Boats laden with fish docked and unloaded their goods in front of the fish market, arriving directly from the sea, since it was possible to sail up the Pallotta canal from the coastal lagoons to Comacchio, enter the town through the fortified Trepponti and disembark in front of the fish market, guaranteeing the freshness of the food.
The construction of the Comacchio fish market is directly linked to the great architectural renewal that the town underwent with the definitive passage to the Papal States in 1598, after centuries of Este rule. The strengthening of the network of navigable canals further improved Comacchio's main resource, eel fishing.
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Folla ai Trepponti
13 Jan 2021 |
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Simbolo della città lagunare costituisce l'affascinante punto di partenza per un itinerario alla scoperta del centro storico di Comacchio.
Venne edificato intorno al 1638 su disegno dell'architetto Luca Danese di Ravenna per volere del cardinale legato Giovan Battista Pallotta (1631-1634). Il Trepponti o Ponte Pallotta era all'epoca la porta fortificata della città per chi proveniva dal mare lungo il canale navigabile, coeva opera idraulica che portava l'acqua viva e i legni di mare, donando finalmente salubrità alla laguna e una certa prosperità ai suoi abitanti. Il disegno iniziale, con cinque ampie scale ad arco, culminanti in un rialzo interamente in pietra d'Istria, è stato nel corso dei secoli adattato per necessità pratiche ed estetiche, che hanno comportato l'aggiunta ad esempio delle due torri di guardia e dei sei aggrazianti pilastrini in cima alle scalinate. La volta del Trepponti funge da crocevia per quattro canali che da qui si dipartono per la città, circondandola e attraversandola, detti Sant'Agostino, Borgo, San Pietro e Salara. Di fronte al ponte si colloca l'antica Pescheria.
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Symbol of the lagoon city, it is the fascinating starting point for an itinerary to discover the historic centre of Comacchio.
It was built around 1638 to a design by architect Luca Danese of Ravenna at the behest of Cardinal Legate Giovan Battista Pallotta (1631-1634). The Trepponti or Pallotta Bridge was at the time the fortified gate of the city for those coming from the sea along the navigable canal, a contemporary hydraulic work that brought living water and sea wood, finally giving healthiness to the lagoon and a certain prosperity to its inhabitants. The initial design, with five wide arched staircases, culminating in a rise made entirely of Istrian stone, has been adapted over the centuries for practical and aesthetic needs, which involved the addition of two watchtowers and six graceful pillars at the top of the stairs. The TSymbol of the lagoon city, it is the fascinating starting point for an itinerary to discover the historic centre of Comacchio.
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Ponticello-Little bridge
13 Jan 2021 |
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Ponticello dal lato opposto
13 Jan 2021 |
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Comacchio è il centro storico più originale ed affascinante nel Parco Delta del Po.
Città di antichissime origini, al centro di estese lagune poi in parte bonificate, conserva intatto l'aspetto originario caratterizzato da ponti e canali che ne attraversano il tessuto urbano.
Erede dell'antica città etrusca di Spina, a lungo contesa da ferraresi e ravennati, da Papi e Imperatori, Comacchio sorse agli albori del Medioevo, quando l'insediamento iniziale si stabilì su una catena di isolotti affioranti nella foce padana sempre in divenire. Pesca, vallicoltura, produzione del sale furono la fonte della sua floridezza e anche dei suoi rovesci, a causa dei conflitti che la opposero a Venezia. Dopo l'epoca estense, durante il dominio dello Stato Pontificio, la città rinacque, tanto che i più felici interventi architettonici e monumentali risalgono proprio al Sei-Settecento.
Ora Comacchio è una città lagunare che incanta: è garbata e genuina, dotata di una vitalità che trova linfa nel rispetto della propria storia e nella volontà di valorizzarla. Un nitore diffuso ricorda la vicinanza con il mare, la cui luce riempie gli spazi urbani, ancor più potenziata dalle superfici quiete dei canali.
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Comacchio is the most original and fascinating historical centre in the Po Delta Park.
A city of ancient origins, in the centre of extensive lagoons that were later partly reclaimed, it preserves intact its original appearance characterised by bridges and canals that cross the urban fabric.
Heir to the ancient Etruscan city of Spina, long disputed by the popes and emperors of Ferrara and Ravenna, Comacchio was founded at the dawn of the Middle Ages, when the initial settlement settled on a chain of small islands emerging in the mouth of the Po River. Fishing, valliculture, salt production were the source of its prosperity and also of its reversals, due to the conflicts that opposed it to Venice. After the Este period, during the dominion of the Papal State, the city was reborn, so much so that the most successful architectural and monumental interventions date back to the seventeenth-eighteenth century.
Now Comacchio is a lagoon city that enchants: it is gentle and genuine, endowed with a vitality that finds sap in the respect of its history and in the will to enhance it. A diffused brightness reminds us of its proximity to the sea, whose light fills the urban spaces, even more enhanced by the quiet surfaces of the canals.
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Io ai Trepponti
13 Jan 2021 |
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Simbolo della città lagunare costituisce l'affascinante punto di partenza per un itinerario alla scoperta del centro storico di Comacchio.
Venne edificato intorno al 1638 su disegno dell'architetto Luca Danese di Ravenna per volere del cardinale legato Giovan Battista Pallotta (1631-1634). Il Trepponti o Ponte Pallotta era all'epoca la porta fortificata della città per chi proveniva dal mare lungo il canale navigabile, coeva opera idraulica che portava l'acqua viva e i legni di mare, donando finalmente salubrità alla laguna e una certa prosperità ai suoi abitanti. Il disegno iniziale, con cinque ampie scale ad arco, culminanti in un rialzo interamente in pietra d'Istria, è stato nel corso dei secoli adattato per necessità pratiche ed estetiche, che hanno comportato l'aggiunta ad esempio delle due torri di guardia e dei sei aggrazianti pilastrini in cima alle scalinate. La volta del Trepponti funge da crocevia per quattro canali che da qui si dipartono per la città, circondandola e attraversandola, detti Sant'Agostino, Borgo, San Pietro e Salara. Di fronte al ponte si colloca l'antica Pescheria.
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Symbol of the lagoon city, it is the fascinating starting point for an itinerary to discover the historic centre of Comacchio.
It was built around 1638 to a design by architect Luca Danese of Ravenna at the behest of Cardinal Legate Giovan Battista Pallotta (1631-1634). The Trepponti or Pallotta Bridge was at the time the fortified gate of the city for those coming from the sea along the navigable canal, a contemporary hydraulic work that brought living water and sea wood, finally giving healthiness to the lagoon and a certain prosperity to its inhabitants. The initial design, with five wide arched staircases, culminating in a rise made entirely of Istrian stone, has been adapted over the centuries for practical and aesthetic needs, which involved the addition of two watchtowers and six graceful pillars at the top of the stairs. The TSymbol of the lagoon city, it is the fascinating starting point for an itinerary to discover the historic centre of Comacchio.
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Il ponte a Pomposa
Ciao, that's me
26 Sep 2020 |
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Goethe- Da Viaggio in Italia
Sopra il ponte delle Torri
24 Sep 2020 |
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Il ponte delle Torri è un maestoso monumento in calcare locale lungo 236 metri e alto 80. É un ponte-acquedotto che, sorretto da dieci arcate e nove poderosi pilastri in pietra, unisce il Colle Sant'Elia, il punto più alto della città di Spoleto, con Monteluco. Secondo alcuni fu costruito tra XIII e il XIV sec. su un precedente acquedotto romano che serviva probabilmente a portare l'acqua dalle sorgenti di Cortaccione a Spoleto. Quest'opera deve verosimilmente il proprio nome alle due fortezze poste alle estremità, motivo per cui nell'antichità veniva chiamato "pons inter Turres": la Rocca Albornoziana e il Fortilizio dei Mulini.
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The Bridge is an imposing monument 236 meters long and 80 meters high, which connects Colle Sant'Elia with Monteluco. It is made of local limestone and supported by ten arches and nine piers. Some say it was built between the 13th and 14th century on a former Roman aqueduct, which probably served to bring water from the source of Cortaccione into Spoleto. Some scholars also think the bridge owes his name to the two forts placed at the sides, which might explain the reasons why it was once called "Pons inter Turres": the Rocca Albornoziana and the Fortilizio dei Mulini.
Ponte delle Torri
24 Sep 2020 |
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Il ponte delle Torri è un maestoso monumento in calcare locale lungo 236 metri e alto 80. É un ponte-acquedotto che, sorretto da dieci arcate e nove poderosi pilastri in pietra, unisce il Colle Sant'Elia, il punto più alto della città di Spoleto, con Monteluco. Secondo alcuni fu costruito tra XIII e il XIV sec. su un precedente acquedotto romano che serviva probabilmente a portare l'acqua dalle sorgenti di Cortaccione a Spoleto. Quest'opera deve verosimilmente il proprio nome alle due fortezze poste alle estremità, motivo per cui nell'antichità veniva chiamato "pons inter Turres": la Rocca Albornoziana e il Fortilizio dei Mulini.
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The Bridge is an imposing monument 236 meters long and 80 meters high, which connects Colle Sant'Elia with Monteluco. It is made of local limestone and supported by ten arches and nine piers. Some say it was built between the 13th and 14th century on a former Roman aqueduct, which probably served to bring water from the source of Cortaccione into Spoleto. Some scholars also think the bridge owes his name to the two forts placed at the sides, which might explain the reasons why it was once called "Pons inter Turres": the Rocca Albornoziana and the Fortilizio dei Mulini.
Vecchio ponte sull'Ovesca
20 Aug 2020 |
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Torrente Ovesca
20 Aug 2020 |
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Ponticello sul Toce
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