Esiste un luogo, in Toscana, che unisce storia, leggenda ed arte: è San Galgano, una straordinaria abbazia che si trova a Chiusdino, in provincia di Siena. Anche se la sua storia proietta con la mente in terra britannica e al celebre Re Artù, è in realtà tutta italiana. Per conoscerne le origini bisogna andare indietro al XII secolo d.C., quando il cavaliere Galgano Guidotti affondò qui, in una roccia, la sua spada, con la promessa rivolta al Signore che non avrebbe mai più sollevato l’arma contro nessuno e diventando un eremita grazie alle visioni di San Michele. Quella stessa spada, disposta in modo da apparire come una croce, è ancora li, protetta oggi da uno spesso strato di cristallo, nonostante alcuni tentativi di sottrarla o di romperla.
LA SPADA NELLA ROCCIA DI SAN GALGANO Non è solo storia, o leggenda che sia, bensì un’attrazione reale, come la chiesetta a pianta circolare che la protegge e l’abbazia, costruite subito dopo la morte di Galgano, elevato a Santo e venerato. L’Abbazia di San Galgano è molto particolare, perché si presenta come una grande finestra sul cielo, in quanto la copertura crollò durante un terremoto nel Settecento, e con essa anche il campanile. Fu da quel momento che la chiesa non fu mai più adibita al culto, riversandosi in uno stato di abbandono per essere poi riscoperta come la maestosa opera architettonica che conosciamo oggi, con l’eleganza delle linee che si slanciano verso il cielo come un inno alla spiritualità. Costruita tra il 1218 e il 1288 è oggi costituita solo dalle mura perimetrali, ma è evidente che rispettava i canoni dei monaci cistercensi per quel che riguarda la collocazione geografica, la planimetria, la distribuzione degli spazi. Particolarmente maestoso l’abside, racchiuso tra due contrafforti.
Le mura si caratterizzano per la presenza di trifore e feritoie, mentre sulla fiancata destra i resti di un chiostro non risalgono alla struttura originale ma ad un tentativo di restauro. Internamente è possibile ancora vedere le navate, le cappelle, colonne e capitelli, tutti privi di copertura e pavimentazione e per questo ancora più suggestivi. Prendendo il sentiero indicato verso l’Eremo di Monte Siepi si arriva alla Cappella fatta costruire dopo la morte di San Galgano nel 1181: qui, al centro della cappella rotonda, si trova la pietra con la spada nella roccia. Chiamata la Rotonda, è in stile romanico senese caratterizzata da un susseguirsi di fasce cromatiche alternate bianche e rosse, particolarità sia delle pareti che della cupola volta a richiamare ricordi etruschi, celtici ed anche templari.
Fonte www.lastampa.it/2017/03/06/societa/viaggi/italia/san-galgano-la-spada-nella-roccia-toscana-p4fhycZsejErlnDKQ0g0SO/pagina.html
